sabato 13 marzo 2010

La falsa ricostruzione della Corte d'Appello nella vicenda delle liste a Roma

Torniamo su questo caso, per affrontarlo da un altro punto di vista, richiamando questioni già affrontate nei post precedenti, ma inserendo anche qualche nuovo elemento.

La lista PDL è stata esclusa nella circoscrizione di Roma perchè presentata in ritardo.Nessun delegato del PDL era presente alle ore 12,00 dell'ultimo giorno utile davanti all'Ufficio Centrale Circoscrizionale. Questo è quanto hanno stabilito i giudici della Corte d'Appello e finora tutti i ricorsi per riammettere la Lista sono stati respinti.

In realtà, sono molti i "documenti" che possono provare che i delegati del PDL, o almeno uno di essi, Giorgio Polesi, fosse lì, davanti all' ufficio preposto alle 12,00.

Vediamo innanzitutto le dichiarazioni della "parte avversa".

Gianluca Quadrana















Gianluca Quadrana, delegato della Lista per Rutelli, presente in Tribunale in quel momento, rilascia il 1 marzo un'intervista a Radio Radicale , in cui dichiara:

"Loro sono entrati in orario..[...] dopodichè stavano armeggiando con le liste; uno di questi presentatori infastidito, impaurito, .. è scappato fuori (Polesi, secondo Quadrana); Milioni è andato appresso a questo...[...] Le firme le hanno lasciate lì. Tornano dopo mezzogiorno, dopo 5-10 minuti e volevano rientrare con dei fogli.."
Per Quadrana la "colpa" dei delegati PDL era essersi allontanati dall'area di attesa e voler rientrare dopo mezzogiorno.
Qui però non vogliamo stabilire se i delegati PDL potessero o non potessero rientrare nell'area di attesa, ma se erano lì alle 12,00.
Le parole di Quadrana non chiariscono se i delegati PDL si siano allontanati prima o dopo mezzogiorno, ma questo aspetto viene chiarito da un altro testimone.

Atlantide Di Tommaso













Atlantide di Tommaso, delegato PSI, può essere considerato il vero artefice di questa storia; è lui, insieme all'altro delegato PSI, Gerardo De Rosa, che si accorge che Polesi sta "manipolando" dei fogli; De Rosa filma le "operazioni" di Polesi e subito dopo Di Tommaso cerca di attirare l'attenzione delle Forze dell'Ordine chiedendo un loro intervento.
Lo si vede in un altro video mentre urla: "Ma lei è un pubblico ufficiale, dovrebbe certificare queste cose..Se c'è un pubblico ufficiale dovrebbe certificare queste cose.." ; lo si vede poi discutere con una persona (prendendo quasi per buona la ricostruzione della Corte d'Appello, questa persona dovrebbe essere un Ispettore di Polizia), che poi lo allontana dall'area di attesa.















Ebbene, durante la conferenza stampa a Radio Radicale del 3 marzo, Atlantide Di Tommaso conferma la presenza dei delegati PDL tra le 11,45 e le 12,30: "Forse loro (i delegati PDL) dovrebbero spiegare per quale motivo, stando in quest'area protetta, durante l'orario prestabilito, ... entro l'orario prestabilito, e avendo finito tutti gli altri partiti la consegna dei moduli e dei pacchi delle firme loro, che pur stavano dentro non consegnavano queste liste.
C'è stato un buco di 45, 40 minuti che loro erano fermi e non avevano nessuno davanti, ..e questo è registrato..questo è documentabile; mi sembra che l'ultima lista sia stata presentata intorno alle 11,45, quindi c'è stato un buco di 15 minuti entro mezzogiorno e poi..sì, un buco di 45 minuti, dove loro stando nell'area protetta dove si poteva accedere non hanno consegnato il materiale".
L'accusa del Di Tommaso è che Polesi abbia atteso a presentare la lista probabilmente perchè stava attendendo qualcuno o qualcosa. L'importante è che per Di Tommaso, Polesi era nell'area alle 12,00.

Giuseppe Rossidivita

Giuseppe Rossidivita, avvocato e componente della direzione dei Radicali, non è un testimone diretto, ma ha raccolto le testimonianze dello stesso Di Tommaso e del delegato radicale Diego Sabatinelli, e in base a queste dichiara, sempre nella conferenza stampa del 3 marzo: "Verso le 12,30 [...] il Sig. Atlantide Di Tommaso, insieme al Sig. De Rosa, [...] notano entrare nell'area protetta il sig. Milioni [...] con dei documenti sottobraccio [...]. Gerardo De Rosa, contestualmente stava videoregistrando un altro signore (presumibilmente il sig. Polesi) [...] che era chino sullo scatolone mentre rimaneggiava documenti e firme".
In questo caso, l' "accusa" è che Milioni sia entrato nell'area oltre mezzogiorno, portando altri documenti.
Anche in questo caso, quello che ci interessa è che anche Rossodivita conferma che Polesi era presente nell'area alle 12,30 e niente lascia ipotizzare che non ci fosse prima. Quindi Polesi era lì alle 12,00.

I video

Gerardo De Rosa "gira" diversi video durante quei momenti:

primo video , sequenza video

Il primo video (mostrato dal TG3, ma anche da altre emittenti) è quello che dovrebbe documentare le "manipolazioni" del delegato PDL (come riportato da Rossodivita); si vede un uomo chino a terra mentre sfoglia delle carte su uno scatolone rosso.
Osserviamo un particolare: accanto alla scatola rossa si notano delle scatole colorate per la raccolta della carta. Le stesse scatole si notano in un secondo video (il primo della sequenza); si trovano vicino alla porta d'ingresso dell' Ufficio, e accanto, infatti, la stessa scatola rossa.
Quindi Polesi era lì alle 12,30. Proprio come dichiarato da Di Tommaso e Rossodivita, e si trovava proprio davanti all'Ufficio per la presentazione delle liste (possibile che nessuno l'abbia notato?).

A questo punto però, qualcuno potrebbe obiettare: magari Polesi era lì alle 12,30, ma non sappiamo se c'era anche alle 12,00.
In primo luogo, come visto abbiamo le dichiarazioni del Di Tommaso.
Ma è possibile utilizzare anche un altro argomento: Secondo la Corte d'Appello, l'area individuata era stata comunicata nella mattinata, dalla cancelleria dell'ufficio alle Forze di Polizia quale limite oltre il quale non sarebbe stato consentito l'accesso dopo le 12,00.
Quindi Polesi non sarebbe potuto passare dopo le 12,00, doveva già trovarsi lì.
Altro particolare: Milioni è comunque passato, alle 12,30!
Accertato questo i casi possibili sono i seguenti:
- Le Forze di Polizia hanno disatteso le disposizioni ricevute
- Nessuna disposizione era stata data alle Forze di Polizia
- Milioni è stato fatto passare perchè, come riferito dallo stesso, voleva dare il cambio a Polesi, e visto che in quell'area un delegato PDL era già presente non c'era alcun motivo per fermarlo.

Dai video di De Rosa si può fare anche un'altra considerazione.
Quando arriva il giudice Durante, Presidente dell'Ufficio Centrale,Di Tommaso si affretta a spiegare: "Quei signori là davanti a Lei stanno ancora scrivendo. Chiediamo che venga impedita questa cosa.."
Evidentemente Di Tommaso si riferisce ai delegati PDL, ma dove si trovano "quei signori"?
Studiamo la "scena del delitto" attraverso gli stessi video pubblicati.
Nel primo della sequenza Di Tommaso viene allontanato dall'area di attesa dall'Ispettore di Polizia.
A destra (dell'inquadratura) si notano dei grossi armadi metallici, e una porta.
Nel secondo video, si ha la stessa inquadratura; dalla porta esce l'ispettore; poi l' "operatore" si sposta e si vede la parete sinistra, dei pannelli blu e una porta gialla.
Nel terzo video, quando arriva il giudice, la posizione dell'operatore è la stessa; sulla destra si nota la porta gialla e i pannelli blu.
Quindi.."quei signori là.." dovevano trovarsi nell'area di attesa e vengono visti dal giudice.
Anche in questo caso, si può usare il ragionamento di prima: se i delegati PDL non erano nell'area alle 12,00 (come sostiene la Corte) e le Forze di Polizia dovevano impedire l'ingresso dopo le 12,00, come potevano essere lì dopo le 12,30?

In qualsiasi caso, nel video successivo, si vede Milioni fuori dall'area di attesa. Che sia stato il giudice a far allontare tutti? In ogni caso, ai delegati PDL è stato impedito di rientrare e depositare la Lista.

Un'ultima considerazione (anche questa già affrontata nei precedenti post):
Secondo la ricostruzione della Corte d'Appello, alle 12,30 il CC Landolfa constatava che un Ispettore di Polizia stava allontanando dall'area di attesa una persona (capelli bianchi, alto, occhiali), poi individuata nel delegato del PDL, che "stava dando in escadescenze".
Come abbiamo visto, la persona in questione non era il delegato PDL, ma quello del PSI, Atlantide Di Tommaso.
Già questo qualifica l' attenta ricostruzione fatta.

Come visto, per confutare la ricostruzione fatta dalla Corte d'Appello non sono state utilizzate prove della "difesa" (PDL), ma solo ed esclusivamente quanto dichiarato e pubblicato dall' "accusa".

Nota: per tutte le valutazioni riguardo alla scena in cui si sono svolti i fatti, confronta le immagini video con la ricostruzione degli ambienti pubblicata dal Corsera





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